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Ho vissuto 18 dei miei 43 anni nel mondo della pipa. Vi rendete conto da soli che è un'eternità. Quasi la metà della mia vita è stata quotidianamente occupata dalla pipa, dai tabacchi, dai pipemaker, dalle feste della pipa e da tutti i fumatori che avevano il piacere di far parte della mia comunità.
Una vita fa.
Avevo 25 anni quando ho installato la prima piattaforma: me lo ricordo distintamente.
Quasi vedo come ero vestita.
Sono stati anni di una intensità eccessiva, esasperante e spesso distruttiva.
Ho conosciuto una quantità infinita di persone a vario titolo coinvolti in questo mondo.
Di molti di loro ho pensato fossero amici e alcuni persino Amici.
Ho dato sempre il massimo.
Tutto.
E non importa, e non mi interessa sentire, chi vorrebbe contrastare questa mia opinione.
Se la può tenere.
Ho collaborato con, praticamente, chiunque abbia avuto voglia di entrarci: produttori, tabaccai, organizzatori di eventi. Ho sostenuto svariati club nella loro formazione. Ho partecipato come simpatizzante e poi come socia nei club nazionali. Ho collaborato attivamente e con profitto nell'organizzazione di svariate feste pipare, tanto da meritarmi elogi privati, pubblici e anche formali da parte delle autorità (ad esempio dallo stesso sindaco del comune di Cagli).
Me lo ricordo anche quello, di momento, quando mi consegnarono la targa “Amica della città di Cagli”.
Amica....
“Amicizia” è un termine che ho sentito usare migliaia di volte, anche totalmente a sproposito, in questi 18 anni pipari. “Amici” si sono definiti in molti. Qualcuno, poi, era così “amico” che gli avrei dato le chiavi di casa, della macchina e gli avrei affidato il cane per mesi.
Quell'amico che ancora va in giro a dire che siamo tutti amici e brave persone nel mondo della pipa, è stato solo il primo a dimostrare che di amicizia nei miei confronti non c'era nulla, ma un mero interesse, calcolato e preciso.
Un giorno, come capita nella vita di tutti, qualcosa si è rotto anche nella mia, e avevo un reale, concreto e impellente bisogno di tutti quegli amici. Ma, a partire dal più grande degli amici, quello con in mano anche le chiavi del mio affetto amicale nei suoi confronti, mi hanno voltato tutti le spalle.
La più consistente scoperta che ho fatto nel 2016, alla soglia dei 40 anni, è che non avevo mai avuto tutti quegli amici che credevo, nel mondo della pipa. Oggi, nel 2020, mi basta una mano per contare quelli che hanno resistito alle infamie contro di me: al mobbing, alla diffamazione, al bullismo, all'emarginazione. Ho i nomi e cognomi dei pochissimi Amici che tali sono rimasti a distanza di 3 anni e mezzo. Di centinaia di persone che mi stringevano la mano, mi sorridevano e mi riempivano di complimenti, sono rimaste meno di 5 persone che oggi mi chiamano o mi scrivono solo per chiedermi “Ciao Emilia, come stai?”.
Perché io non sarò mai più la webba.
La webba è morta!
Ma non perché l'infamia, il bullismo, la diffamazione, il mobbing o l'emarginazione le hanno fatto troppo male. Oh, sì, di male ne hanno fatto tanto, tantissimo, alla mia persona. Perché non c'è niente che faccia più male del sapere di essere stati traditi e di aver riposto la totale fiducia in persone mediocri, dalla moralità e dal coraggio di uno zerbino in una giornata di pioggia e fango.
La webba è morta perché disgustata da quello che ha visto nelle persone che la circondavano.
Sapete cosa mi è sembrato? Avete presente la mafia? Quella cosa per cui tutti si voltano e fanno finta di non vedere per non essere coinvolti. Questa è la sensazione che ho avuto in questi anni.
Non accuso, ovviamente, nessuno di essere “il mafioso della pipa”, per carità. Dico solo che la mia percezione è stata questa. Anche chi, forse, ha capito cosa stava accadendo, si è girato dall'altra parte per non essere coinvolto, o perché i suoi interessi economici potevano essere minati. Perché se ti inimichi quelle 2/3 persone, dopo come fai a vendere pipe, tabacchi, pigini?
Sono qui, davanti al mio solito pc a scrivervi e... a me non frega più niente di niente!
Sì, all'inizio, un lungo inizio, non ho potuto credere a quello che vedevo e non ci ho voluto credere.
Per la seconda volta non potevo capacitarmi di aver dato fiducia e affetto a dei totali opportunisti.
Ripeto: fiducia e affetto a dei totali opportunisti.
Hanno “organizzato” di tutto per emarginarmi o per farmi emarginare mantenendo le mani pulite.
Ma chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale, ha ben visto l'accaduto.
Flp chiude. Ma non perché lo hanno ucciso loro con le loro azioni.
Ma perché IO ritengo un totale spreco di risorse - fisiche, economiche, morali, intellettuali – dedicarsi ancora a un mondo dove le persone per bene sono più rare di una fiammatura perfetta.
Non faccio la lista di ciò di cui ho il merito, non per falsa modestia, ma proprio perché sono così disgustata da tutto e tutti che non voglio nemmeno più ricordare quante perle ai porci sono state date. Non sono modesta e non vedo perché dovrei esserlo.
Tra i traditori ci sono persone che mi devono molto.
Non tutto, per carità, ma “molto”, sì.
Me ne vado. Vi libero di me. Definitivamente.
La mia vita ha già preso altre strade che, mi auguro, possano darmi più soddisfazioni di quelle che ho ricevuto nel mondo della pipa.
Una cosa, però, certamente me la porto con me come monito e promemoria per la mia vita futura: non ti fidare! Mai più. E di nessuno. Perché – lo dico a voi che in questo mondo ci resterete ancora – non ci sono brave persone, ma solo opportunisti con una capacità di ipocrisia da premio Oscar.
Non fidatevi. Almeno non prima di avermi consultato.
Perché io mi sono fidata e ho perso 18 anni della mia vita a regalare oro ai maiali.
Senza offesa per quei “25 lettori” che si salvano e che continueranno ad essere miei amici anche se ho venduto tutte le mie pipe. Quei pochi a cui puoi chiedere “Ciao, come state? Come sta il cane? E la figlia? E' sempre in Spagna? Salutami tutti, io vado in palestra”.
Non mi ascolterete, lo so.
Ma mi dovevo congedare dicendo cosa è successo.
E' successo che il mondo della pipa è stata la più grande delusione della mia vita.
La più grande. Nulla è stato più deludente.
Vi auguro... no!
Non vi auguro niente.
Fate come vi pare.
Tanto non mi ha mai dato retta nessuno.
Perché dovreste farlo voi.
Nessun rimpianto. Nessuna malinconia.
Volto le spalle e cancello tutto dalla memoria.
Addio
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dott.ssa Emilia Orefice
Non, rien de rien, non, je ne regrette rien
Ni le bien qu'on m'a fait, ni le mal
Tout ça m'est bien égal
Non, rien de rien, non, je ne regrette rien
C'est paye, balaye, oublie, je me fous do passe
Avec mes souvenirs j'ai allume le feu
Mes chagrins, mes plaisirs,
Je n'ai plus besoin d'eux